Dalla copertina:
La costruzione dell’Io, l’inadeguatezza e la società in cui c’è dato vivere
Come suggerisce ironicamente il cognome Cosini (piccole cose al maschile), il protagonista della Coscienza è un personaggio mediocre, un comune borghese “privo di qualità”. Il nome proprio, Zeno, che richiama nel suono la parola greca xenos, “straniero”, allude emblematicamente alla sua diversità: al divario, cioè, che egli avverte tra le sue esigenze interiori e il conformismo della società. Incerto e indeciso, sempre impegnato a formulare propositi che poi regolarmente disattende, e a trovare pretesti che servano anzitutto per ingannare se stesso, passa il tempo ad analizzarsi, a guardarsi vivere. La vita, «questo gioco assurdo e originale», lo delude, ma si incarica poi di fare di tali delusioni la fortuna di Zeno. Questo romanzo è il capolavoro di Svevo, la prima storia italiana dove entra prepotentemente in scena la psicanalisi come coprotagonista; è forse il più grande romanzo del Novecento italiano e uno dei maggiori della letteratura europea del XX secolo.
Cosa dicono le libraie di Pensieri Belli?
Nelle alette ad apertura e chiusura compaiono, rispettivamente, le prime righe del testo originale e un'analisi del romanzo. È inoltre presente un'introduzione che spiega la storia e il suo significato e riassume la vita dell'autore. La coscienza di Zeno è una sorta di diario del protagonista, Zeno Cosini, uomo inadatto e mediocre, che scrive sotto indicazione del suo psicoanalista. Romanzo imperdibile dove fa per la prima volta il suo ingresso, per l'appunto, la psicoanalisi.
Età consigliata: dai 14 anni.